Categories
nugae

rousseau: atene o sparta?

Dimenticherò forse che nel seno stesso della Grecia si vide elevarsi quella città, celebre per la sua felice ignoranza non meno che per la saggezza delle sue leggi, quella repubblica di semidei piuttosto che di uomini, tanto le loro virtù sembravano superiori all’umanità? O Sparta, rampogna eterna alla vana dottrina! Mentre i vizi apportati dalle belle arti s’introducevano insieme in Atene, mentre un tiranno vi raccoglieva con tante cure le opere del principe dei poeti, tu cacciavi dalle tue mura, le arti e gli artisti, le scienze e gli scienziati.

Le vicende storiche segnarono tale differenza. Atene divenne il soggiorno della raffinatezza e del buon gusto, il paese degli oratori e dei filosofi: l’eleganza delle costruzioni vi corrispondeva a quella del linguaggio; vi si vedevan d’ogni parte marmi e tele animate dalle mani dei maestri più abili: da Atene uscirono quelle opere meravigliose, che serviran di modello in tutte le età corrotte. Il quadro di Sparta è meno brillante. «Là, dicevan gli altri popoli, gli uomini nascon virtuosi e l’aria stessa del paese sembra inspirar la virtù.» Non ci resta dei suoi abitanti che il ricordo dei loro atti eroici. Ma varran forse tali monumenti per noi meno che i marmi rari che Atene ci ha lasciati?

J. J. Rousseau, Discorsi sulle scienze e sulle arti, 1750