«Fiat ars – pereat mundus», dice il fascismo, e, come ammette Marinetti, attende dalla guerra la soddisfazione artistica della percezione sensoriale modificata dalla tecnica. È questo, evidentemente, il compimento dell’arte per l’arte. L’umanità, che un tempo in Omero era uno spettacolo per gli dei dell’Olimpo, ora lo è diventata per se stessa. La sua autoestraniazione ha raggiunto un livello che le permette di vivere il proprio annientamento come un godimento estetico di prim’ordine. Cosí stanno le cose riguardo all’estetizzazione della politica che il fascismo persegue. Il comunismo gli risponde con la politicizzazione dell’arte.
Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica