La proposizione, che il finito è ideale, costituisce l’idealismo. L’idealismo della filosofia consiste soltanto in questo, nel non riconoscere il finito come un vero essere. Ogni filosofia è essenzialmente idealismo, o per lo meno ha l’idealismo per suo principio, e la questione non è allora se non di sapere fino a che punto cotesto principio vi si trovi effettivamente realizzato. La filosofia è idealismo com’è idealismo la religione. Perocché nemmeno la religione riconosce la finità come un vero essere, come un che di ultimo ed assoluto, o come un che di non posto, d’increato, di eterno. L’opposizione di filosofia idealistica e realistica è quindi priva di significato. Una filosofia che attribuisse all’esistere finito, come tale, un vero essere, un essere definitivo, assoluto, non meriterebbe il nome di filosofia.
G. W. Hegel, Scienza della logica, Libro I. La dottrina dell’essere, Sez. I, Qualità. Cap. II, L’esser determinato, Nota II